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Chi Sono

La mia storia professionale

Conseguo la Laurea di I livello in Biotecnologie con votazione 110/110 lode nel 2002 presso l’Università degli Studi di Parma.

Nel 2004, frequentando lo stesso Ateneo, ricevo una borsa di studio come migliore studente del Corso di Laurea in Fisioterapia; mi laureo nel 2005 con votazione 110/110 lode e menzione d’onore.

Dal 2005 al 2011 frequento il Collegio Italiano di Osteopatia, presso la sede di Bologna: nel 2010 ricevo la borsa di studio “Pierluigi Peracca” e nel 2011 conseguo il Diploma di Osteopatia.

Dal 2012 al 2013 frequento il Master di I livello in “Biomeccanica, patologia e trattamento terapeutico dell’arto superiore” presso Alma Mater Studiorum, Università di Bologna.

Pubblico la tesi di Master (Sicuri Chiara, Porcellini Giuseppe and Merolla Giovanni (2014) Robotics in shoulder rehabilitation. M.L.T.J. Muscles, Ligaments and Tendons Journal, 4 (2). pp. 207-213. ISSN 2240 – 4554).

Dal 2006 lavoro come fisioterapista e osteopata libera professionista presso lo “Studio di Ricerca e Consulenza in Riabilitazione” a Parma occupandomi di riabilitazione neurologica, ortopedica, rieducazione robotica del cammino e osteopatia.

Dal 2013 svolgo l’attività di docente presso il Collegio Italiano di Osteopatia, sede di Parma.

Imparare

La prima volta che mi trovai davanti a un paziente, ricordo, ero eccitata e terrorizzata: eccitata perchè stavo per iniziare il mestiere più bello del mondo, terrorizzata perché non sapevo se avrei fatto stare bene quella persona.
 
La prima volta che entrai in aula per insegnare, ricordo, ero eccitata e terrorizzata: eccitata perchè avevo sempre desiderato insegnare, terrorizzata perchè temevo di non essere all’altezza.
 
Curare i miei pazienti e insegnare ai miei studenti: una storia ha influenzato vicendevolmente l’altra.
 
All’inizio pensavo che esistesse un sistema classico per insegnare agli studenti o per curare le persone:
 
  • hai un curriculum

  • hai una lista di argomenti da trattare o di problemi da curare

  • tanto più sei brillante e appassionato, tanto migliore è il risultato.

 

Eppure sentivo che mancava qualcosa.

Il tempo è passato e ho capito che il sistema può essere cambiato.

  • Primo segreto: essere sé stessi, essere originali.

  • Secondo segreto: capire che insegnare non significa trasferire informazioni e curare non significa padroneggiare delle tecniche. Si può imparare senza che qualcuno ti insegni qualcosa; si può guarire senza che qualcuno ti curi.

  • Terzo segreto: come aiutare gli studenti a imparare e i pazienti a guarire? Capendo il problema dalla loro prospettiva. Come rendere gli studenti capaci di prendere iniziative e i pazienti capaci di ritrovare l’autonomia? Aiutandoli a commettere errori.

Esiste l’amore per la propria professione e ne esiste un altro, ancora più potente: l’amore impegnato per il benessere degli altri.

L’ho imparato dai miei pazienti e dai miei studenti, in tutti questi anni.

i miei maestri

Ecco le persone che hanno contribuito a cambiare il corso della mia vita personale e professionale.

Senza di loro non sarei ciò che sono oggi.

Agata e Gregorio​
I miei figli, sono loro i miei Maestri speciali, più di chiunque altro.
I miei studenti e miei pazienti​
Prof. Vaienti Enrico​
Università degli Studi di Parma

Grande clinico, grande chirurgo ortopedico, Grande Uomo. Mi è accanto dai tempi dell’Università, prima come insegnante poi come mentore.
Frank H. Willard
Ph D, Professore di Anatomia, Università del New England​

Possiede l’innata capacità di spiegare in modo semplice ciò che è complesso. Mi ha insegnato ad amare l’anatomia e capire ciò che si nasconde dietro di essa.
Ben Kibler
Ph D

Ha ispirato nuove prospettive non solo nel mio approccio alla spalla, ma anche nel mio modo di valutare e risolvere i problemi.
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Di cosa mi occupo

Osteopatia e Fisioterapia

Nella pratica clinica è frequente incontrare pazienti nei quali coesistono un insieme di patologie differenti – muscoloscheletriche, metaboliche, neurologiche, vascolari ecc -. Con un’anamnesi e una valutazione approfondite spesso si mettono in luce abitudini, traumi o altri eventi (fisici o psichici) che possono contribuire a peggiorare ulteriormente il loro stato di salute.

Credo che il vero sfumare di una professione all’interno dell’altra possa nascere solo da una forte cultura di base, da un linguaggio comune e da un vero lavoro in team.
Da molto tempo ormai sono riconosciuti i benefici di un approccio interdisciplinare: basti pensare ai vantaggi che ne traggono i pazienti con patologie croniche (e.g obesità, diabete, ipertensione, artrosi) e/o traumatiche.

Negli ultimi anni la ricerca in ambito riabilitativo e in ambito osteopatico ha avuto un grande slancio sotto la spinta di entrambe le discipline a consolidare le proprie basi scientifiche e il proprio riconoscimento professionale.

Con il medesimo slancio ho impostato i miei studi, la mia professione e l’insegnamento. 

Questo mio approccio nei confronti di studenti e pazienti è la sintesi di tutto ciò che ho imparato fino a oggi.

Penso che l’apprendimento di un allievo e la terapia di un paziente iniziano quando ognuno di loro si trova libero di agire in una situazione, ricevendo i riscontri necessari per cambiare o correggere le sue azioni. 

Il mio lavoro consiste nel creare queste situazioni attraverso la sintesi di osteopatia e fisioterapia.

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