Stretching estremo: cosa devi assolutamente sapere prima di praticarlo

Fare stretching estremo, o overstretching, significa forzare un’articolazione oltre i suoi limiti fisiologici, allungando tutti i tessuti che normalmente servono a supportarla (come muscoli, legamenti, capsula articolare) così da renderla ancora più mobile.

C’è una tendenza che sta diventando virale sul web: ragazzine che si fotografano o si filmano in posizioni eccessive e forzate, magari con la promessa che questo le renderà famose.

In studio, soprattutto dall’arrivo del Covid, ricevo sempre più spesso adolescenti e ragazze che vengono a consulto per dolori nati dopo aver imitato allenamenti trovati su internet: il più delle volte sono problemi conseguenti a posizioni estreme o carichi eccessivi.

Perché è pericoloso fare overstretching?

Per 3 motivi principali:

portare all’estremo la mobilità articolare non significa allenare la flessibilità che è una qualità importante purché accompagnata da forza e stabilità: un’elasticità eccessiva e fine a sé stessa è inutile e dannosa poiché predispone a traumi e lesioni.
Nei giovani lo scheletro è ancora in accrescimento, perciò molto vulnerabile, specialmente a carico di anche, piedi e colonna vertebrale: un carico eccessivo e sbilanciato sulle articolazioni può modificare la formazione dell’osso, danneggiare la cartilagine e addirittura provocare fratture da stress.
Una mobilità estrema deve essere allenata in rapporto alla fisiologia della persona: alcuni di noi raggiungono più facilmente certe posizioni, altri meno; ciò che può sopportare e fare un corpo non corrisponde a ciò che è possibile per un altro. Ripetere movimenti sbagliati può causare danni irreversibili e destinare a chirurgia precoce in età adulta.

E’ normale provare dolore per raggiungere la flessibilità necessaria a diventare un bravo danzatore? No tutt’altro.

Bisogna fermarsi subito se:

ci si sente scomodi, a disagio, doloranti
si percepiscono dolori articolari, forti tensioni muscolari e dolori persistenti nei giorni successivi all’allenamento

Ho imparato sul campo che esiste il modo per procedere in sicurezza, ottenere flessibilità in ogni direzione e raggiungere il risultato. Ci sono 3 regole fondamentali:

Imparare a conoscere il proprio corpo
Non combattere contro i propri limiti
Non imitare, ma chiedersi: perché vorrei raggiungere quel risultato?

Io sono qui per dare benessere ai miei pazienti e una carriera lunga e performante a danzatori e atleti. Questo per me significa dedicare tempo e attenzione… ma il risultato ne vale la pena.

Tu quanto sei disposto a impegnarti?

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