Quante volte ti sei chiesto: “Quando ho dolore, posso allenarmi?”
Se sei un danzatore, uno sportivo o un atleta, sai quanto è difficile accettare di fermarti di fronte al dolore. Magari conosci il tuo corpo così bene che, non solo sai cosa è meglio fare per curarlo, ma ti fidi più di te stesso che di chiunque altro. Ti confesso che anche io, da professionista, non amo affidarmi se non a coloro di cui ho grande stima.
Ci sono molte situazioni nelle quali la percezione del dolore è un segnale di pericolo o di lesione dei tessuti: è importante imparare a non sottovalutarlo.
Per provare a orientarti verso la risposta giusta, leggi i 2 casi che seguono.
CASO 1: EVITARE un danno
Il dolore che provi è:
severo
persistente
invalidante
In questo caso è fondamentale che:
sospendi l’attività;
richiedi un consulto con un professionista sanitario specializzato;
se si conferma una lesione o un’altra patologia, è importante che sia lo specialista a definire i tempi di stop, le cure, il programma riabilitativo e il training specifico per il ritorno alla tua attività.
CASO 2: ALLENARTI “attraverso” il dolore
Se avverti un dolore di lieve-moderata intensità solo durante un’attività prolungata e impegnativa, chiediti:
il dolore scompare quando smetto l’attività che lo ha provocato?
sono stato in grado di mantenere per alcuni mesi il carico di allenamento su quella parte del corpo nonostante il dolore?
Se la risposta è NO, è bene che tu proceda come nel caso 1, sospendendo l’attività e chiedendo consulto allo specialista.
Se la risposta è SI a entrambe le domande, sono probabilmente presenti segnali di una lesione minima o di un problema di altra natura. In questo caso, “allenarti attraverso il dolore” può essere un’opzione.
Ma IN CHE MODO?
Scoprilo continuando a leggere.