Il dolore è un segnale importante di pericolo o di lesione: sottovalutarlo, può costringerti a stop forzati lontano dal tuo sport e dalle tue attività preferite.
Prima di proseguire con questa lettura, assicurati di aver letto il blog dal titolo ,“Quando ho dolore, POSSO allenarmi?”
… Ora che lo hai letto, sai perché “allenarti attraverso il dolore” può essere un’opzione.
Attenzione, però, al modo in cui la gestisci.
In tanti anni di lavoro ho ricevuto molti pazienti insoddisfatti per 2 motivi ricorrenti:
1. aver ricevuto risposte come:
“Stai fermo finchè ti fa male”
“Fare sport ad alti livelli fa sempre male”
2. essersi sottoposti a lunghe cure senza aver ottenuto beneficio
Per esperienza, se valuto un paziente e ritengo che possa allenarsi nonostante il dolore, gli spiego in che modo possiamo lavorare insieme per incrementare la performance e ridurre il dolore:
- migliorando il controllo della postura e del movimento
- sollecitando il corpo con gradualitàù
- evitando riacutizzazioni del dolore post-attività
Per raggiungere questi 3 obiettivi, ogni proposta deve:
- considerare i fattori predisponenti al dolore, non solo fisici, ma anche psichici e alimentari
- essere appropriata ai livelli di carico e complessità del gesto atletico
- essere adattata al contesto nel quale si vuole o si deve performare
Bastano 3 o 4 sedute al massimo per capire se il lavoro sta iniziando a dare risultati. Spesso anche solo 2. Fermarsi perché c’è ancora dolore e chiedere un consulto medico specialistico diventa una scelta naturale quando è stato impostato con competenza un percorso di recupero.
Non significa perdere tempo, ma essere nel punto di equilibrio tra imprudenza ed eccessiva cautela.