Fascia. E’ di tendenza negli ultimi tempi, dal mondo medico al mondo del fitness, sia quando si parla di salute in generale che nel trattamento specifico di lesioni e dolori cronici.
Ma cos’è in realtà?
Ci sono 3 punti essenziali da cui partire nello studio della fascia:
- cosa è effettivamente
- da cosa è composta
- perché è in grado di “trasformarsi” continuamente
Al suo livello più elementare, la fascia può essere descritta come tessuto connettivo. Alcune persone ne parlano come di una specie di “pelle di salsiccia” che racchiude i muscoli. Ma ti dico la verità, se anche hai un’idea di cosa sia, nella maggior parte dei casi la fascia è molto più di quanto credi di comprendere.
La fascia circonda ogni struttura del corpo: i muscoli, i visceri, i nervi, i vasi… collega tutto a tutto. E’ uno dei motivi principali per cui, quando hai un problema in una parte del corpo, puoi arrivare a risentirne anche a distanza.
E’ anche il motivo per cui, quando lavoriamo sulla flessibilità, dobbiamo considerare il sistema fasciale nel suo insieme per lavorare in modo efficace e ottenere risultati a lungo termine.
Ci sono alcuni video che amo mostrare ai miei pazienti e ai miei studenti per spiegare la complessità e le qualità della fascia. Trovo che migliorino notevolmente la comprensione di tutti su cosa provare quando si eseguono esercizi di mobilizzazione fasciale.
Eccone uno:
The Fuzz Speech
PREMESSA IMPORTANTE: nel video compaiono immagini di dissezioni anatomiche su cadavere, valuta tu se proseguire con la visione.
In questo video, Gil Hedley Ph.D parla di “fuzz” per descrivere le interconnessioni che si sviluppano tra gli strati fasciali in mancanza di movimento.
Ti segnalo alcuni passaggi particolarmente importanti.
1:05 – Dai un’occhiata a come muove le spalle Gil. Mentre spiega l’importanza del movimento per mantenere la mobilità, in realtà lui stesso non ha molta mobilità. Quando le sue mani sono sopra alla sua testa, nota lo spazio tra braccio e testa.
2:00 – A questo punto inizia a parlare delle conseguenze di un infortunio e della mancanza di movimento che di solito ne consegue. E’ un punto molto importante.
2:56 – Gil accenna a quante persone associano la graduale mancanza di movimento all’”invecchiamento”. In realtà, non è mai troppo tardi per lavorare sulla propria mobilità.
4:35 – Continua su questo concetto e su come il “fuzz” rappresenti il “tempo”.