La flessibilità è la capacità di compiere movimenti ampi nei limiti consentiti dalle articolazioni e dall’elasticità muscolare. Una delle pratiche più diffuse per ottenerla è lo stretching. La parola “stretching” significa letteralmente “allungamento”.
Se ami le discipline legate al wellness (benessere) sai bene che tutte puntano sulla flessibilità.
Se ami le lezioni di fitness ad alta intensità, sai che gli insegnanti, a fine lezione, raccomandano di non scappare prima di defaticare e fare stretching.
Se ami il fai da te e consideri noioso o poco importante allenare la flessibilità, continua a leggere mi dirai…
Ogni tipo di tessuto possiede caratteristiche specifiche che ne determinano l’elasticità: muscoli, legamenti, capsula articolare, tendini. Questo è il motivo per cui una sessione di stretching ben strutturata si compone di una sequenza di esercizi concatenati tra loro e pensati per un determinato obiettivo, come:
il prima-durate-dopo una prestazione
il gesto tecnico di una determinata attività
esigenze terapeutiche: postura, esiti di interventi chirurgici, dolori cronici
Non bisogna dimenticare che esistono diversi fattori che influiscono sulla flessibilità:
anatomia: ogni articolazione possiede caratteristiche specifiche
genetica: individui diversi possiedono elasticità differenti
sesso: le donne sono più elastiche e mobili degli uomini
età: diminuisce col passare degli anni
altri: influenze ormonali, ritmi circadiani, temperatura, stress etc
Essere flessibili porta tanti vantaggi: oltre a mantenere il benessere fisico, permette una migliore postura, economizza i gesti, aumenta la performance, rende i movimenti più agili e veloci, previene infortuni muscolari e articolari. Va esercitata con costanza.
Tuttavia, il vero benessere deriva dall’equilibrio tra flessibilità e stabilità. Diventare più “sciolti”, significa avere meno sostegno: un muscolo eccessivamente allungato si contrae con minore efficacia; un legamento troppo elastico, non supporta più la sua articolazione. E così via. Troppa elasticità e poca stabilità creano un effetto boomerang: aumenta notevolmente il rischio di dolori cronici, lesioni articolari e traumi ai tessuti molli.
Oggi si punta tantissimo su un concetto:
“conosci e ascolta il tuo corpo per migliorarti nel rispetto dei tuoi limiti”.
Credi che sia intuitivo e banale? Forse non proprio…
Scopri con me le insidie dell’overstretching.