Danzare attraverso il dolore – “Dance through pain”

Il 90% dei danzatori soffre di infortuni o dolori che, a un certo punto della loro preparazione o carriera, li costringono a fermarsi. La frase che spesso si legge “Dance through pain”, danzare attraverso il dolore,è indicativa dell’altissima autoefficacia e resilienza che i ballerini possiedono.

Gli atleti di élite nascono per competere e anche la scelta di allenarsi o meno con dolore diventa una sfida. Perché proprio una sfida? Perché essere imprudenti può avere conseguenze negative tanto quanto essere eccessivamente cauti.

L’autoefficacia e la resilienza dei danzatori esprime il suo massimo potenziale quando incontra professionisti capaci di accompagnarli verso il punto di equilibrio tra imprudenza ed eccessiva cautela.

Infatti, c’è bisogno di lavorare in sinergia per comprendere 3 aspetti importanti del dolore:

la sua natura: il dolore ha lo scopo di avvisarci che esiste un danno o una minaccia. Ci sono, però, situazioni nelle quali la presenza o assenza di dolore non corrisponde a ciò che sta realmente avvenendo nel corpo. Per questo a volte è possibile “danzare attraverso il dolore” mentre altre volte si corrono notevoli rischi… destreggiarsi in questo dedalo non è sempre facile.
le sue conseguenze sul controllo della postura e del movimento: ciò che percepiamo o abbiamo percepito può cambiare la capacità che il cervello ha di controllare il corpo
le sue conseguenze sulla componente psichica: il tipo di personalità e la memoria di eventi passati possono influire sulla capacità di reagire nel presente.

Mi è capitato tante volte di riabilitare pazienti che mi hanno posto una di queste due domande:

,Quando ho dolore, posso allenarmi?

,Quando ho dolore, in che modo posso allenarmi?

I danzatori sono tra gli atleti più esigenti quando cercano questa risposta…

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