La core stability può aiutare a prevenire gli infortuni nella danza? Sarebbe un sogno se si potesse danzare senza subire infortuni o provare dolore in qualche parte del corpo.
Non è questa, infatti, la realtà per la maggior parte dei danzatori: i dati in letteratura riportano che circa il 90% di loro, a un certo punto della preparazione o della carriera, è costretto a fermarsi a causa di infortuni o dolori al rachide e agli arti.
I danzatori sono atleti-artisti che fondono 2 elementi base nella loro prestazione fisica ed estetica:
- allenamento della flessibilità
- aumento della mobilità delle articolazioni (in particolare colonna vertebrale e anche)
La “paura” di influire negativamente su di essi è uno dei principali motivi per cui molti di loro non amano programmi di allenamento della forza. Tuttavia, una scarsa stabilità del core nei danzatori può influenzare gli arti inferiori compromettendone controllo e forza fino a creare terreno fertile per gli infortuni. La letteratura fortunatamente sfata questo falso mito: i programmi di allenamento della forza attraverso core stabilization training (CST) sono di grande aiuto alla flessibilità.
La core stability è la capacità di controllare la posizione del proprio corpo attraverso la stabilità del busto e del bacino: questo permette di trasmettere forza agli arti e performare al meglio con tutto il corpo. Da diversi anni i programmi di allenamento del core sono diventati un modo molto popolare ed efficace per migliorare parametri fisici come resistenza, forza, potenza, equilibrio e flessibilità. È dimostrato che la core stability previene sia l’insorgenza del dolore lombare sia infortuni agli arti, specialmente negli atleti.
Qualche giorno fa ho ricevuto in studio una ragazzina che pratica danza da molti anni, due ore al giorno, quasi tutti i giorni: si è fratturata una caviglia atterrando da un salto, è stata operata e non potrà caricare per un mese sull’arto; poi, per un altro mese, dovrà caricare progressivamente.
Abbiamo iniziato subito un programma CST specifico per le sue necessità, la sua disciplina e il suo livello di performance. Non abbiamo timore né di “perdere tempo” né forma fisica a causa dello stop forzato.
Ciò che mi stupisce (quasi) ogni volta è curare giovani pazienti “nuovi” a questo tipo di allenamento. Li trovo:
- con schemi del core non corretti
- impreparati a prestazioni di forza e stabilità che esulino dagli schemi conosciuti
Scopro a ritroso un “vuoto” che ha incrementato il loro rischio di infortunio.
Questa condizione è più frequente di quanto si pensi.
Il grande privilegio dei danzatori è possedere una profonda conoscenza e consapevolezza del proprio corpo, tanto da dire che in loro è “il cervello che danza”.
Se colmiamo quel vuoto e arricchiamo il cervello che danza… Possiamo compiere il passo fondamentale verso il sogno di una danza senza infortuni: formulare in team un core stabilization training specifico per età, livello, bisogni individuali e valorizzare la performance anche dal punto di vista preventivo.